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21/09/2011

Misure cautelari personali coercitive

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Nell'approssimarsi della votazione in cui si deciderà dell'arresto dell'On. Milanese, credo sia utile gettare uno sguardo alle norme del codice di procedura penale riguardanti le misure cautelari personali di tipo coercitivo, se non altro per rendere possibile una valutazione propria circa la sussistenza o meno dei presupposti per la loro applicazione, con speciale riferimento alla custodia cautelare in carcere.


Art. 272 c.p.p.
Limitazioni alle libertà della persona.

1. Le libertà della persona possono essere limitate con misure cautelari soltanto a norma delle disposizioni del presente titolo.

Art. 273 c.p.p.
Condizioni generali di applicabilità delle misure.

1. Nessuno può essere sottoposto a misure cautelari se a suo carico non sussistono gravi indizi di colpevolezza.
(omissis)

Art. 274 c.p.p.
Esigenze cautelari.

1. Le misure cautelari sono disposte:

a) quando sussistono specifiche ed inderogabili esigenze attinenti alle indagini relative ai fatti per i quali si procede, in relazione a situazioni di concreto ed attuale pericolo per l'acquisizione o la genuinità della prova, fondate su circostanze di fatto espressamente indicate nel provvedimento a pena di nullità rilevabile anche d'ufficio. Le situazioni di concreto ed attuale pericolo non possono essere individuate nel rifiuto della persona sottoposta alle indagini o dell'imputato di rendere dichiarazioni né nella mancata ammissione degli addebiti;

b) quando l'imputato si è dato alla fuga o sussiste concreto pericolo che egli si dia alla fuga, sempre che il giudice ritenga che possa essere irrogata una pena superiore a due anni di reclusione;

c) quando, per specifiche modalità e circostanze del fatto e per la personalità della persona sottoposta alle indagini o dell'imputato, desunta da comportamenti o atti concreti o dai suoi precedenti penali, sussiste il concreto pericolo che questi commetta gravi delitti con uso di armi o di altri mezzi di violenza personale o diretti contro l'ordine costituzionale ovvero delitti di criminalità organizzata o della stessa specie di quello per cui si procede. Se il pericolo riguarda la commissione di delitti della stessa specie di quello per cui si procede, le misure di custodia cautelare sono disposte soltanto se trattasi di delitti per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni.

Art. 275 c.p.p.
Criteri di scelta delle misure.

1. Nel disporre le misure, il giudice tiene conto della specifica idoneità di ciascuna in relazione alla natura e al grado delle esigenze cautelari da soddisfare nel caso concreto.
(omissis)

2. Ogni misura deve essere proporzionata all'entità del fatto e alla sanzione che sia stata o si ritiene possa essere irrogata.

2-bis. Non può essere disposta la misura della custodia cautelare se il giudice ritiene che con la sentenza possa essere concessa la sospensione condizionale della pena.
(omissis)

3. La custodia cautelare in carcere può essere disposta soltanto quando ogni altra misura risulti inadeguata.
(omissis)

Art. 280 c.p.p.
Condizioni di applicabilità delle misure coercitive.

(omissis)
2. La custodia cautelare in carcere può essere disposta solo per delitti, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni.
(omissis)

21:54 Scritto in Diritto | Link permanente | Commenti (10)

16/09/2011

L'ultimo Silvio

 

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Ed eccoci di nuovo di fronte a una nuova ondata di notizie, risultanze investigative e azioni giudiziarie che sembrano gettare ulteriore discredito sulla persona del Presidente del Consiglio.

Cè da chiedersi, e ce lo chiediamo ancora, se sia un obiettivo giusto e condivisibile di una certa parte della Magistratura concentrare le proprie energie su Silvio Berlusconi, allo scopo di correttamente individuare eventuali illeciti penali contenuti in suoi comportamenti, ma anche raggiungendo il risultato certo di rendere chiare a tutti, alla comunità nazionale e non, le sue abitudini, le sue manchevolezze.

Forse è vero, mi rispondo: taluni componenti della Magistratura si sono investiti di una funzione moralizzatrice che va oltre il loro incarico ma, se pure prendiamo per vero tale assunto, mi riesce difficile trovare in ciò qualcosa di illecito, come invece lo troverei se l'azione giudiziaria fosse volta principalmente a favorire un partito contrario a quello del Presidente o comunque gli interessi di qualcuno, persona od organizzazione che sia.

E' ammissibile quindi, secondo la mia opinione attuale, l'azione di chi, pur esorbitando in ipotesi dalle sue funzioni, operi o creda di operare in via prioritaria per un bene comune, superiore e diffuso, come quello della vittoria dei buoni costumi, del decoro, della sobrietà, della moralità.

Detto questo, è noto come io abbia sempre creduto e creda ancora alle virtù e alle capacità del Premier: uomo intelligente, abile organizzatore, valente manager, catalizzatore dell'entusiasmo e delle speranze di molti, di tutti coloro che avevano dato credito alla sua abilità di condottiero, di allegro e instancabile traghettatore di questa colorita Italia verso un futuro migliore..

E' scoraggiante, pensando alle aspettative che avevamo, vedere oggi davanti a noi un uomo ferito, non tanto dai suoi nemici, a cui lui stesso ha offerto armi sempre migliori, quanto dalle sue debolezze, dalle sue irrefrenabili debolezze, che sanno di colpevole imprudenza, di incapacità di cogliere i limiti e i confini necessari anche per un uomo forte, ricco e potente.

L'ombra del ricatto, il dileggio dei moralisti veri e di comodo, la caduta della credibilità in ambito internazionale, si abbattono ora nuovamente su di lui in modo tale da acquistare un peso superiore rispetto ai meriti... capirlo sarebbe un segno di umiltà e anche di grandezza.

19:57 Scritto in Politica | Link permanente | Commenti (17)

08/09/2011

Senza Età

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Raggiunto il traguardo dei dodici lustri, mi accorgo che ciò non mi sta bene... non mi piace che gli anni di età siano considerati un attributo, una qualità del singolo, una sorta di marchio da stampigliare sulla pelle, che certifica un decadimento, una trasformazione, che preludono a una prossima o imminente scadenza.

E' distorsivo, mi avvedo oggi che la questione mi tocca particolarmente, attribuire a una persona un'età.... si è sempre gli stessi, sempre e sempre ancora gli stessi; cambia l'aspetto, cambiano le conoscenze, le percezioni, ma la base è quella e quella resta, dal primo all'ultimo giorno.

I giovani, i vecchi, i bambini, non esistono, sono solo figure astratte, fittizie, create dall'uomo per comodità e direi anche ignoranza, approssimazione, superficialità.

Quello che esiste veramente ed è valutabile, quantificabile, è il tempo della nostra permanenza sulla Terra, che è un dato esterno, sconnesso dalle nostre qualità, dal nostro essere, da noi stessi..... noi essenzialmente immutabili in un mondo che procede nel suo corso... questa la verità o qualcosa che ad essa si assomiglia.