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19/02/2008

Pericolo armi giocattolo

In questi ultimi giorni ben tre morti fra chi si serviva di imitazioni di armi vere per tentare di compiere rapine.
Non sono che le ultime vittime delle "famigerate" repliche inerti che creano in chi invece impugna armi realmente funzionanti la falsa convinzione di trovarsi di fronte a un pericolo concreto, grave e imminente.
E questo fatale errore è compiuto anche da chi, nello sciocco tentativo di difendere se stesso o propri congiunti o beni da un'aggressione di un criminale, lo affronta con finte armi, suscitando nel malvivente (armato o comunque violento) reazioni che possono avere conseguenze irrimediabili.
Attenzione quindi a non cadere nell'illusione che, per proteggersi, una "scacciacani" sia sempre meglio che niente, pur non avendo la pericolosità tipica di una pistola vera.... è esattamente il contrario!!

20:45 Scritto in Attualità | Link permanente | Commenti (4)

Adios Fidel!

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"Abbandonerò l'onorevole carica di Presidente dopo molti anni"

(ma)
"Non mi accommiato da Voi. Desidero solo combattere come un soldato delle idee. Continuerò scrivendo sotto il titolo "Riflessioni del compagno Fidel". Sarà un'arma in più nell'arsenale su cui si potrà contare. In tal modo la mia voce sarà ascoltata. Sarò vigile. Grazie"

Fidel Castro Ruz
18 de febrero de 2008
5 y 30 p.m.

http://www.granma.cu/espanol/2008/febrero/mar19/mensaje.h...

14:20 Scritto in Attualità | Link permanente | Commenti (4)

15/02/2008

Troppo o non abbastanza?

Questa è una domanda che spesso mi pongo... quando, come sovente accade, valuto i miei comportamenti non incisivi, pressoché ininfluenti su ciò che invece vorrei fosse da essi condizionato.
Mi chiedo allora se tale tiepido risultato non sia dovuto a una carenza di intensità della mia azione o addirittura invece al suo contrario.
Mi chiedo, in altri termini, se non sia la via di mezzo a essere viziata di suo, proprio perché non è né carne né pesce.... e quindi tale che chi la segua finisca con l'essere, ad esempio, troppo azzardato per apparire mite o troppo mite per risultare deciso, risoluto, credibile.
Posto che ciò che ho appena scritto corrisponda al vero, mi domando anche, trovandosi in questa posizione di mezzo, in cui si dubita di essersi spinti eccessivamente e, allo stesso tempo, non abbastanza, quale sarebbe la direzione giusta da prendere... accelerare, insistere, andare oltre, oppure ingranare la retromarcia?
Immaginiamo di esserci addentrati con la nostra auto in un tunnel buio del quale non conosciamo la lunghezza e neppure con esattezza dove porti... a un certo punto non vediamo più la luce del suo inizio e neppure minimamente ne scorgiamo quella della fine... che facciamo? insistiamo impavidi ad andare avanti verso l'ignoto o, colti da timore, torniamo indietro verso l'uscita sicura?