06/02/2008
Genio, follia.... e fosfati

Eccovi adesso, per rallegrarvi, un bel pezzo tratto da un'opera dello "Zio Cesarino", nel quale il famoso studioso di fisiognomica e antropologia criminale argomenta sui legami fra genio e follia.... molto molto interessante.
Raccomando a tutti, me compreso, dopo la lettura, un bell'esamino dei fosfati presenti nella pipì...;-))))
Moltissimi degli uomini d'ingegno ebbero parenti o figliuoli epilettici, idioti o maniaci. - Federico il Grande ebbe il padre e Johnson la madre, alienati. Pietro il Grande avea un figlio bevitore, maniaco; la sorella di Richelieu fantasticava di avere il dorso di cristallo e quella di Hegel si credeva convertita in un piego di posta; quella di Nicolini si diceva dannata per l'eresia del fratello, e tentò più volte di colpirlo. La sorella di Lamb uccise, in un accesso di delirio, la madre.
Carlini, Mercadante, Donizetti, Volta ebbero figli, Villemain padre e fratelli, Kant la sorella, Perticari Puccinotti il fratello, colpiti dalla follia, D'Azeglio, ch'ebbe un nonno ed un fratello mezzo alienati, ci lasciò scritto come corresse quasi proverbialmente per Torino che: i Taparel a l'an nen le grumele a post.
Molti di questi forti pensatori sono soggetti, come i pazzi, a strani ticchi, a gesti smodati, coreici; così narrasi di Lenau e di Montesquieu che lasciassero sul mattonato della loro stanza l'impronta del piede, convulsamente agitato, mentre scrivevano; Buffon, un giorno, s'arrampicò, immerso ne' suoi pensieri, sopra un campanile e ne discese per le corde, sempre inconscio di sé, come un sonnambulo. Santeuil e Crebillon faceano le più strane contorsioni del volto. Napoleone soffriva una abituale convulsione della spalla diritta e delle labbra, e, quand'era in collera, dei gastronemi. "La mia collera, confidava egli un giorno dopo un alterco con Lowe, deve essere stata ben grande, perché sentii la vibrazione de' miei polpacci, il che da gran tempo non mi era accaduto."
Pietro il Grande era soggetto a un ticchio convulsivo, che scombujavagli, in modo orrendo, il volto e lo sguardo.
Ampère non poteva esprimere i suoi pensieri che passeggiando e movendosi con tutta la persona.
È noto come i fosfati, subito dopo l'accesso maniaco, aumentino singolarmente nell'orina; ebbene, essi raddoppiansi, appunto, anche dopo intense occupazioni intellettuali. - Già il Golding Bird aveva notato, anni sono, come un predicatore inglese, il quale oziava tutta la settimana, e solo la domenica scervellavasi a predicare, trovava, singolarmente, aumentati in quel giorno i depositi di fosfato urico, che scarseggiavangli, invece, nel resto della settimana. - Più tardi lo Smith, con ripetuti esperimenti, convalidava il fatto, che sotto ogni sforzo intellettuale crescono i fosfati dell'orina, e così confermavasi, da un lato, la divinazione di Moleschott sull'importanza del fosforo per l'atto del pensiero, e ci si offriva, dall'altro, un punto di analogia assai nitido e preciso fra l'alienazione ed il genio.
[(da "Genio e follia" di Cesare Lombroso (Verona, 6 novembre 1835 – Torino, 19 ottobre 1909)]
20:55 Scritto in Citazioni | Link permanente | Commenti (16)
05/02/2008
Mari & Monti
A "grande richiesta" pubblico due foto scelte fra quelle scattate oggi.... purtroppo la piattaforma blog non mi consente di mostrarle in un ingrandimento maggiore... ma grazie ugualmente a BlogSpirit perché quello che mi dà me lo dà gratis, privilegio riservato adesso solo agli utenti più "anziani", iscrittisi prima che diventasse a pagamento.
Dimenticavo però di dirvi la cosa più importante... e cioé che in una foto quella "cosa là in fondo" è il mare, nell'altra invece è la pianura piemontese con alle spalle le Alpi... e forse fra i monti c'è il Monviso, forse.
Sta a Voi, naturalmente, capire quale sia il mare e quali siano i monti...;-)))
[(cliccare sulle immagini per ingrandire (poco)]
18:50 Scritto in Immagini | Link permanente | Commenti (16)
02/02/2008
Acqua
Acqua, o acqua che impetuosa scorri,
la stessa sei che bevve il primo passero felice,
la stessa sei che l'alato cantor avanti a me disseta.
Acqua, o acqua che lenta scendi dall'amico cielo,
specchio ugual fosti per uomini giusti e ignobili figuri.
Trasparente e limpida al mio distratto sguardo appari,
ma una stilla tua più storia serba d'una biblioteca intera.
(da blog excite, 21-12-2003)
19:05 Scritto in IoAutore | Link permanente | Commenti (7)