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13/03/2008

Protezione o ambizione?

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Vengo oggi a parlare (male) di quei simpatici mezzi a quattro ruote motrici dall'aspetto imponente e "maleducato" (rispecchiante di solito l'indole dei proprietari) noti come suv.

La prima osservazione che faccio su di essi è che, visto il prezzo solitamente elevato che hanno, lo sfoggiarli rappresenta un insulto, un'indelicatezza, per chi invece non può permetterseli... un farli sentire inferiori (anche materialmente, nella distanza dal suolo) rispetto a chi, più o meno onestamente e sudatamente, ha racimolato gli euro necessari per l'acquisto.

Il non rispetto delle esigenze altrui va altresì rilevato, secondo me, nel fatto che, considerata l'elevata larghezza di tali mezzi, le strade già strette inevitabilmente diventano.... ancora più strette, costringendo spesso chi li incrocia a porsi al limite estremo della carreggiata o a difficoltose (e anche pericolose) manovre di retromarcia alla ricerca di una piazzuola, cosa una volta impensabile.

E pure riguardo ai parcheggi può farsi analogo discorso.... la lunghezza degli sport utility ne riduce la disponibilità per tutti.

Ma chi vedo al volante di queste vere e proprie "autoblindo civili"?

Il tipico ragazzotto iperormonico al quale generosi genitori hanno fornito i fondi necessari per soddisfare la sua smania di imporsi e di piacere, vedo uomini fatti che hanno avuto un certo successo nel lavoro e che vogliono strillarlo al mondo (o anche solo al paesello), vedo donne alle quali condiscendenti mariti hanno forse dato premio o anche solo incentivo alla fedeltà, o voluto conferire loro e alla prole un'abnorme protezione, vedo anziani ai quali la vicinanza della fine e l'affievolirsi delle forze hanno magari fatto credere che un mezzo così robusto e possente potesse supplire, in qualche modo, all'incombente e progressiva debolezza.

Vedo sostanzialmente uno scenario di squallore, di vuota ambizione, di esibizionismo, di "prepotenza", che rappresenta lo specchio (o uno degli specchi) di questa Italia che va (almeno per ora) verso il declino.

11/03/2008

Doppio capitombolo

Il nostro Silvio ha oggi candidamente dichiarato in un'intervista che la candidatura dell'editore Giuseppe Ciarrapico serve a ingraziarselo, in modo che i giornali di sua proprietà si schierino dalla parte del Pdl.... spiegazione sincera forse, ma, come qualcuno ha sottolineato, il rimedio sembra peggiore del male.
A questo punto, per mettere fine all'imbarazzo generale, sarebbe un apprezzabile gesto del discusso candidato se egli decidesse di ritirarsi dalla competizione, pur generosamente mantenendo il suo appoggio mediatico a Berlusconi.... intanto il posto che occupa in lista a quanto pare è talmente lontano dalla vetta da rendere impossibile una sua elezione.

20:20 Scritto in Attualità | Link permanente | Commenti (4)

Mancanza di rispetto

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Ebbene, carissimi, stamane sono a criticare nientemeno che Silvio e un suo scivolone reale, non un episodio folcloristico.
Vengo al punto: la candidatura del "fascista" Ciarrapico, posta per antagonizzare la destra di Storace, voluta dallo stesso Berlusconi all'insaputa della Lega e di AN è un fatto obiettivamente grave.
E non lo è tanto, secondo me, perché il candidato è un nostalgico di un'ideologia che avrà pure avuto alcuni lati positivi, ma che, non va dimenticato, ha portato l'Italia al disatro, quanto perché egli è un convinto denigratore di Fini e del suo (ex) partito.
In questo sta lo sgarro, l'atto riprovevole del leader del Pdl.... nella mancanza di rispetto per la sensibilità e il percorso politico di una forza alleata e del suo capo.
Non che Fini sia in effetti, sempre a mia opinione, un gran personaggio e che le critiche a lui rivolte da Ciarrapico siano totalmente campate in aria.... ma questa candidatura non si doveva inserire.
Vorrei dire ancora su Fini che ricordo con fastidio le parole ben poco educate e urbane con le quali non so più a quale vecchio congresso del MSI (trasmesso da Radio radicale) si rivolgeva al co-candidato Pino Rauti alla carica di segretario del partito... quindi sia chiaro che neppure lui è un senza peccato.